Si erge al centro della "Selva Nera di Puglia", della "Sila di Capitanata". Qui Chino di Tacco sarebbe stato a casa sua. Come il bandito di passo e preda ora riscoperto dalla politica italiana, in due secoli di storia mille briganti popolarono la lunga e stretta gola e le profonde impenetrabili foreste del famigerato, vallo di Bovino. Dalla loro "audacia e dall'eroismo feroce" cantati dai poeti popolari, è ancora illuminato. Qui furono vissute "le più meravigliose istorie di inseguimento, di fughe, di morti atroci ed agonie orrende, di uomini superiori alle leggi dei codici ed alla legge morale, dormienti sotto gli alberi annosi con la pistola in pugno e il coltello fra i denti e la carabina fra le gambe e la cartucciera a fianco, di donne perdutamente innamorate, che se ne scendevano di notte dalle finestre della casa patema raccomandate ad una fune, mentre sulla via, palpitanti frementi, due occhi di fuoco spiavano fra le tenebre". Come Chino di Tacco dalla rocca
di Radicofani presso Siena dominava e
taglieggiava il passaggio obbligato di chiunque
volesse andare a Roma, così quei banditi
approfittavano della posizione privilegiata di
Bovino. Deve alla geografia gran parte della sua
storia. Ai confini fra l'Ipinia e la Daunia, è
sempre stata una città di frontiera, "crocevia
per tutte le strategie di ogni tempo e ogni tipo"
sull'unica via consolare fra Napoli e la Puglia.
Ecco perché - come ricorda Carlo Gaetano
Nicastro - un pugno di anime sperduto nel
Subappennino ha vissuto tremila anni da
protagonista. Ecco perché, per tante volte
distrutta, Bovino è stata sempre ricostruita,
spesso dagli stessi giustizieri. La rasero al
suolo e la riedificarono i Romani nel 318 avanti
Cristo durante le guerre sanniti-che. La mise a
sacco dopo un assedio Costante II imperatore
d'Oriente nel 663, venuto in Italia per cacciarne
i Longobardi.l'assalirono e la bruciarono i
Saraceni nel 972. Le truppe di Ottone I di
Sassonia l'assediarono, ne distrussero
l'acquedotto romano e ne bruciarono i casali. Nel
1045 Drogone il Normanno non ne lasciò in piedi
un muro. A 647 m. sul livello del mare, sorge in cima ad un colle del Subappennino Dauno Meridionale dal quale si ammira un paesaggio assai vario, dalla piana del Tavoliere al promontorio garganico ad est ai monti dell'Appennino Irpino ad ovest. Antichissima città della Daunia, nota un tempo con il nome di Vibinum, fu più volte distrutta a causa della sua posizione strategica che la rendeva una importante postazione militare. Con l'arrivo dei bizantini nell'Alto Medioevo questo sito, come gli altri arroccati sul rilievo subappenninico, fu fortificato e ricostruito perché assolvesse ad una funzione difensiva e di controllo. Dovette però subire, nei secoli successivi, assalti, incendi e devastazioni soprattutto ad opera dei Longobardi. I terremoti del 1851 e del 1930 mutilarono parte del suo patrimonio artistico e architettonico, tuttavia restano tracce del suo passato nella cinta muraria di epoca romana e nell'imponente castello eretto sui ruderi di una fortezza romana e trasformato più tardi in Palazzo Ducale. La Cattedrale in stile romanico, risalente alla fine del X sec. è considerata monumento nazionale. La sua stuttura a tre navate evidenzia una tipologia precristiana con colonne monolitiche sormontate da capitelli romani e medievali. La facciata, rifatta nel 1231, si presenta semplice, con tre portali gotici ed un elegante rosone. Degni di nota sono anche la chiesa di San Marco in stile romanico pugliese e la chiesetta di San Pietro che conserva una tela del '600. Si segnala a qualche km dal centro, immerso in un bel parco, un santuario intitolato alla Vergine Maria di Valleverde. |
Popolazione | 4.546 ab. | MANIFESTAZIONI Dal 24 al 26 agosto: Juvenilia, manifestazioni e giochi Dal 26 al 31 agosto: Museo Civico, "Scoperta memoria -l'invenzione del passato futuro" 27 agosto: Maratona di Bovino; Sagra bruschetta a San Procopio Dal 28 al 30 agosto: Festa Patronale 28 agosto: Piazza Duomo, spettacolo musicale e concorso di poesia dialettale 29 agosto: Festa della SS. Patrona Maria SS. di Valleverde, Cavalcata storica; Piazza Duomo, musica classica e sinfonica 29 agosto: "Cavalcata Storica", tradizionale festa popolare durante la quale una lunga fila di cavalieri e carrozze si recano a rendere omaggio alla Madonna di Valleverde. 30 agosto: Giochi popolari e Festa di piazza |
Estensione in Kmq | 84,16 | |
Metri sul livello del mare | 647 | |
Distanza da Foggia | Km 35 | |
Densità di popolazione per Kmq | 54 | |
C.A.P. | 71023 | |
Prefisso Telefonico | 0881 | |
U.S.L. di appartenenza | FG/3 (distr.6) | |
Municipio | Via Leggieri - Tel. 961013 | |
Fax Municipio | 961093 |